Dal 1° gennaio 2026 entrerà in vigore una novità di grande rilievo per il settore della refrigerazione e della climatizzazione: il Regolamento (UE) 2024/573 introduce un contributo obbligatorio di 3 euro per tonnellata di CO₂ equivalente sulle quote di HFC allocate. Non si tratta di un contributo nazionale, ma di un meccanismo europeo gestito direttamente dalla Commissione attraverso il portale dedicato alle quote F‑Gas.

Il pagamento avverrà quindi sul portale europeo, utilizzando le stesse modalità già previste per la gestione delle quote (bonifico SEPA, sistemi elettronici UE). L’interconnessione con lo sportello unico doganale garantirà che l’immissione in libera pratica degli HFC sia subordinata alla disponibilità di quote e al pagamento del prezzo. In Italia, la Banca Dati F‑Gas continuerà a svolgere funzioni di tracciabilità e certificazione, ma non sarà il canale di pagamento del contributo.

Non è ancora stato diffuso un esempio di dicitura da indicare in fattura, ma è molto probabile che il contributo debba essere riportato come voce distinta in fattura, con dicitura simile a: “Contributo ambientale Reg. UE 2024/573 – € 3/ton CO₂eq”, sulla scorta di quanto fatto per i RAEE ed il CONAI.

Sarebbe certo importante che venissero redatte delle linee guida (anche se non ne siamo certi ne al corrente) che prevedano una dicitura standardizzata in fattura, così da evitare interpretazioni arbitrarie e garantire uniformità. Sperem!

Effetti lungo la filiera

Sebbene il pagamento sia dovuto dai titolari di quote (produttori e importatori), il costo si rifletterà inevitabilmente lungo la catena di distribuzione. Installatori e manutentori vedranno quindi un impatto sui prezzi dei refrigeranti, con differenze significative a seconda del mix di gas utilizzati nei diversi mestieri.

Installatori di climatizzazione

Gli installatori di nuove apparecchiature per la climatizzazione lavorano (lavoreranno, ndr!) oggi con refrigeranti come R32, HFO‑1234ze e R290.

• Per R32 (GWP 675) il contributo sarà di circa 2 €/kg, un costo percepibile che si aggiunge al prezzo del gas.
• Per HFO‑1234ze (GWP ≈ 1) il contributo è trascurabile (0,003 €/kg), mentre per R290 (GWP 3) è quasi nullo (0,009 €/kg).

Il risultato sarà (avrà voluto essere) una spinta ulteriore verso HFO e idrocarburi, con implicazioni di sicurezza (infiammabilità) e ambientali: gli HFO degradano in TFA, e, a causa di questo, sono stati messi sotto controllo dal nuovo Regolamento.

Installatori di refrigerazione

Nel settore della refrigerazione commerciale e industriale, i refrigeranti che saranno più diffusi sono R455A, R454C e R744 (CO₂).

• I blend HFO/HFC (R455A e R454C) hanno GWP intorno a 146–148, con un contributo di circa 0,44 €/kg.
• La CO₂ (R744) ha GWP = 1 e quindi un contributo quasi nullo (0,003 €/kg).

Questo scenario incentiverebbe l’adozione di sistemi transcritici a CO₂, nonostante il COP più basso rispetto ai blend, con conseguenze sui costi di esercizio e sulla progettazione degli impianti. Inoltre vi è lo scenario di un divieto sub iudice all’Agenzia per la chimica europea per gli HFO.

Manutentori di refrigerazione

I manutentori si trovano a gestire gas come R404A rigenerato, R448A, R449A e R744.

• R404A nuovo (GWP 3922) avrebbe un contributo di circa 11,77 €/kg, ma il rigenerato non genera nuove quote; tuttavia il prezzo di mercato riflette la scarsità e la pressione regolatoria.
• R448A e R449A (GWP ≈ 1390) comportano un contributo di circa 4,2 €/kg.
• La CO₂ resta quasi esente (0,003 €/kg). Il risultato è una forte pressione economica verso l’uso di CO₂ e rigenerato, con un progressivo abbandono dei blend ad alto GWP.

Tabella comparativa

Il nuovo contributo ambientale ha il merito di internalizzare il costo climatico degli HFC, ma mostra una asimmetria evidente: penalizza gli HFC ad alto GWP, mentre lascia quasi esenti gli HFO, pur con un impatto idrico significativo dovuto al TFA. Di fatto si è scelto di penalizzare il GWP e non la produzione di TFA. Inquinamento buono ed inquinamento cattivo??

Per gli installatori e manutentori, la scelta del refrigerante diventerà sempre più una questione di equilibrio tra costo, efficienza, sicurezza e impatto ambientale. I clienti finali vedranno riflessi questi costi nelle fatture, ma il vero valore sarà nella scelta consapevole delle tecnologie.

Riflessione conclusiva

Il contributo da 3 €/ton CO₂eq è un passo importante, ma non sufficiente, soprattutto perché agisce come “barriera” europea (una sorta di dazio) isolata dal contesto mondiale.

Per guidare davvero il settore verso soluzioni sostenibili occorre una metrica integrata che consideri non solo il GWP, ma anche il fattore di produzione di TFA e il COP reale. Solo così sarà possibile valutare correttamente l’impatto complessivo dei refrigeranti e orientare le scelte regolatorie e di mercato verso un equilibrio tra clima, acqua ed energia.

Per i Clienti top di CSIM una approfondita analisi sugli impatti derivanti dall'adozione di possibili mix legati alla propria tipologia di attività.

La Redazione

P.S. I possessori di Quote devono assicurarsi che la registrazione della propria impresa sul Portale F-gas sia valida e aggiornata, compresi i dati di contatto, e verificatela regolarmente. (LINK al Portale Fgas europeo). Potete anche verificare le modalità di pagamento alla sezione "Quota payment" delle FAQ della Commissione UE (LINK).