Nuova EN 378. Lo stato dell'arte, il processo di approvazione
Al "regola dell'arte" del nostro settore in fase di modifica. Cosa cambia.
27 settembre 2025
Da qualche anno era in corso di aggiornamento la EN 378, una serie di norme europee che specifica i requisiti di sicurezza e ambientali per gli impianti di refrigerazione e le pompe di calore. La norma, divisa in quattro parti, copre la classificazione, la progettazione, la costruzione, la marcatura, l'installazione, la conduzione, la manutenzione e il recupero dei refrigeranti, mirando a proteggere le persone e l'ambiente.
La si definisce la "regola dell'arte" del settore della refrigerazione e climatizzazione, perché, la sua parte più importante, la EN 378-2 (Progettazione, costruzione, prova, marcatura e documentazione) è armonizzata con le direttive di sicurezza e consente di presumere la conformità dell'apparecchiatura o dell'insieme per la sua marcatura CE e seguente immissione sul mercato.
Banalmente, la UNI EN 378 si occupa di Sicurezza delle persone e dei beni (stabilendo le misure necessarie per garantire la sicurezza durante l'installazione e l'utilizzo di questi sistemi), Tutela dell'ambiente (fornendo linee guida per il corretto funzionamento e il recupero dei refrigeranti, contribuendo alla protezione ambientale) per qualsiasi sistema di refrigerazione. Questa, infatti, si applica sia ai sistemi fissi che mobili, includendo le pompe di calore e le parti sostituite o aggiunte in seguito. Infatti, tratta anche delle modifiche e della dismissione, ad includere anche le procedure per le modifiche degli impianti esistenti e il loro smaltimento.
La EN 378, riferimento cardine per i sistemi di refrigerazione e pompe di calore, è in fase di revisione completa. La nuova bozza, denominata prEN 378:2025, è attualmente sottoposta a inchiesta pubblica (CEN Enquiry), aperta lo scorso 3 luglio e appena conclusasi il 25 settembre 2025. Si tratta di un passaggio cruciale: in questi mesi, gli enti nazionali di normazione – tra cui UNI per l’Italia – hanno raccolto osservazioni da aziende, associazioni ed esperti, che confluiranno nel lavoro dei gruppi tecnici europei.
Se il processo seguirà la tabella di marcia, la votazione formale è prevista per maggio 2026 e la pubblicazione della nuova edizione, EN 378:2026, avverrà entro la fine dello stesso anno, sostituendo l’attuale versione del 2016.
Le principali novità della Parte 2
La Parte 2 della norma, dedicata a progettazione, costruzione e collaudo dei sistemi, è quella che subirà le modifiche più significative. Stante la sua importanza (ricordiamo che è l'unica parte armonizzata), ne descriviamo brevemente i punti chiave.
- Limiti di carica per refrigeranti infiammabili: I criteri saranno ridefiniti in funzione delle categorie di accesso e delle classi di localizzazione, con un approccio più aderente alle condizioni reali di installazione. Questo cambiamento mira a favorire l’uso sicuro di refrigeranti a basso GWP, inclusi gli idrocarburi.
- Armonizzazione con PED e Direttiva Macchine: la nuova versione rafforza l’allineamento con le direttive europee, semplificando i percorsi di conformità e la marcatura CE. Per i costruttori, questo significa meno sovrapposizioni e maggiore chiarezza normativa.
- Materiali e componenti: sono previsti requisiti più chiari e riferimenti diretti alla EN 14276 (attrezzature a pressione), così da garantire uniformità nella scelta e nella qualificazione dei componenti.
- Prove di tenuta e messa in servizio: le prescrizioni saranno più stringenti, con protocolli di verifica più dettagliati per garantire la sicurezza e ridurre i rischi di perdite.
- Documentazione tecnica e marcatura: il livello di dettaglio richiesto aumenterà sensibilmente: i costruttori dovranno fornire dossier tecnici più completi, con informazioni tracciabili e facilmente verificabili dagli organismi di controllo.
- Sicurezza del personale: la bozza introduce prescrizioni più precise su aerazione dei locali, rilevatori di perdite, accessibilità agli spazi tecnici e sistemi di allarme. L’obiettivo è ridurre i rischi per gli addetti alla manutenzione e al collaudo.
- Approccio risk-based: la norma adotterà un’impostazione più flessibile, basata sulla valutazione del rischio specifico. Questo approccio, già diffuso in altri ambiti normativi, consentirà di calibrare le misure di sicurezza in funzione delle applicazioni e favorirà l’impiego di refrigeranti naturali come NH₃, CO₂ e idrocarburi.
Il ruolo dell’Italia e di UNI
In questo processo, UNI svolge un ruolo fondamentale. Come membro del CEN, coordina la raccolta dei commenti nazionali attraverso le proprie inchieste pubbliche. La bozza è disponibile sul portale UNI e le osservazioni sono state inviate da aziende, associazioni ed esperti del settore.
Sulla base di questi contributi, UNI definirà la posizione ufficiale italiana da presentare al momento del voto europeo. Storicamente, l’Italia ha sempre sostenuto un approccio armonizzato e pragmatico, volto a garantire elevati livelli di sicurezza senza compromettere la fattibilità industriale delle prescrizioni.
Conclusioni
La revisione della EN 378-2 rappresenta un passaggio strategico per l’intero comparto HVACR. Le modifiche attese non si limitano a un aggiornamento formale, ma introducono criteri più moderni e coerenti con le sfide attuali: transizione ai refrigeranti naturali, maggiore attenzione alla sicurezza del personale, e un quadro normativo più integrato con le direttive europee.
Per progettisti, costruttori e operatori, questo significa prepararsi a un cambiamento che avrà impatti concreti su progettazione, documentazione, collaudi e gestione della conformità. La fase di consultazione pubblica è quindi un’occasione preziosa per contribuire attivamente alla definizione delle regole che guideranno il settore nei prossimi anni.
CSIM sta seguendo in diretta il processo di messa a punto e valutazione della norma, nell'interesse dei clienti per offrire la massima tutela delle imprese e dei lavoratori e limitare le responsabilità non dovute, procedendo senza problemi nello sviluppo delle innovazioni richieste dal mercato e dai regoilamenti.
La Redazione