Continua la corsa del prezzo dei refrigeranti fluorurati
Anche il primo trimestre 2024 conferma la tendenza al rialzo per i gas ad alto GWP. Ma non solo.
01 luglio 2024
Come abbiamo ormai imparato grazie (!) al Regolamento 517/14, gli "scalini" nelle quote, ovvero la riduzione repentina della disponibilità alla produzione e importazione di sostanze fluorurate, determinano un artificioso meccanismo di aumento dei prezzi.
Abrogato dall'introduzione del nuovo Regolamento 2024/573, entrato in vigore lo scorso 11 marzo 2024, il "517" - con un colpo di coda dell'ultim'ora - ha prodotto, a gennaio, una riduzione ulteiore del 31% rispetto alle quote dell'anno precedente, e ci saluta ricordandoci che a gennaio 2025 ci aspetta una ulteriore e poderosa riduzione del 21% (rispetto all'anno precedente).
La corsa non si fermerà, e le preoccupazioni per molti operatori aumentano...
La società di consulenza Oko Reserach, per conto della DG CLIMA (il direttorato per il clima della Commissione europea), ha reso pubblica la sua rilevazione trimestrale, e - come già noto a molte imprese - i refrigeranti hanno subito nell'ultimo trimestre aumenti molto consistenti.
Si nota in particolare, a livello dei distributori, un importante crescita dei refrigeranti per la climaztizzaizone, R134a e R410A. Il consulente nota che per R410A, R134a e R404A sono stati osservati aumenti considerevoli lungo tutta la catena di fornitura (in aumento del 20%, 15% e 7%, rispettivamente, se confrontati con i livelli medi dei prezzi riportati nel quarto trimestre del 2023), continuando la tendenza all’aumento dei prezzi iniziata nel quarto trimestre del 2020.
E ancora, riferisce che in generale, il mercato dei refrigeranti nell'UE sembra essere stabile in termini di fornitura (nessuna indicazione di una disponibilità/carenza di refrigerante regionale limitata). Il prezzo delle autorizzazioni alle quote è compreso tra 15 e 18,5 €/t CO2e. In media i prezzi autorizzativi sono stati pari a circa 16,5 €/t CO2.
Non sono state nclusi in questo rapporto, ma, recentemente, si è visto che, anche i prezzi delle alternative "naturali" sono in aumento; evidentemente per un "sano meccanismo di mercato", dove, all'aumento della domanda, risponde un incremento del prezzo.
Insomma uno scenario di incertezza, che, come presentato anche alla Commissione da CSIM e dalle compagini sociali di cui fa parte, sposta il gioco dal campo della protezione ambientale a quello della sicurezza, sia delle imprese e dei lavoratori, che della sostenibilità industriale, in un settore che ha sempre sostenuto la crescita sociale (con i benefici della conservazione e del benessere) e ambientale (con il contenimento delle emissioni a parità di funzione - ricordiamo che una pompa di calore rende nel peggiore dei casi almeno 3/4 volte la potenza termica di una caldaia a parità di potenza primaria).
Le nuove sfide sono ora legate alla sostenibilità economica di alcuni settori, dove la marginalità di impresa non consente di sostenere prezzi del refrigerante per il rabbocco da centinaia di euro al kg o di rinnovare in toto tutti gli impianti per cambiare la tecnologia frigorifera, magari verso infiammabili o CO2. Particolarmente a rischio è il settore della GDO, dove - rapporto Finance Community - l'ebit 2022 dei discount si attestava al 4,3% rispetto all'1,3% dei gruppi tradizionali.
CSIM sviluppa e ricerca con i Clienti opportunità di differenziazione e sviluppo per la fase di transizione, accompagnando una transizione sempre più rispettosa della sostenibilità di lungo termine.
La Redazione