Con gli infiammabili, aggiorniamo l'analisi dei rischi per la refrigerazione
Non bisogna essere dei super specialisti, ma anche per la refrigerazione e la climatizzazione ci sono delle regole generali e specifiche.
19 settembre 2023
Come diciamo sempre, la mamma di tutta la nostra attivita' e' la EN 378. lo standard per "Sistemi di refrigerazione e pompe di calore - Requisiti di sicurezza e ambientali". In questo testo fondamentale, si forniscono i requisiti che permetttono l'analisi dei rischi.
Un sistema di refrigerazione e' una installazione di apparecchiature tecniche complesse, con molti pericoli. I rischi associati ad un impianto di refrigerazione sono:
- meccanici, a causa di parti in movimento;
- elettrici, numerosi circuiti di potenza con livelli di tensione bassi ed alti;
- termici, a causa dei compressori, scambiatori e tubazioni a temperature superficiali molto alte, e questioni relative alla contrazione ed espansione dei materiali;
- chimici, per i refrigeranti, olii, fluidi termoportanti (glicole), e il loro isolamento puo' causare incendi, avvelenamento e inquinamento.
La valutazione dei rischi (Risk assessment) e l'analisi della sicurezza sul lavoro deve essere effettuata ogni qualvolta si realizzano:
- la progettazione
- la produzione
- la costruzione
- l'installazione
- la conduzione
- la manutenzione e
- la riparazione.
L'Analisi del Rischio
Le sale macchine con i refrigeranti dei gruppi A2L, A2, B2L, B2, A3, B3 (infiammabili a vario titolo) dovra' essere effettuata con cura in merito all'infiammabilita' con una classificazione secondo i requisiti e la classificazione della norma EN 60079-10-1 per le aree pericolose ATEX.
Le aree coperte da questa regola riguardano:
- l'eliminazione o la riduzione dei rischi determinati dalle sostanze pericolose;
- verifica delle zone dove si possono formare atmosfere esplosive e loro Classificazione;
- precauzioni e procedure per gestire gli incidenti e le emergenze;
- Informazione, instruzoni e training;
- requisiti dell'analisi dei rischi.
Per il punto 1, l'eliminazione o la riduzione dei rischi, occorre considerare se si puo’:
- cambiare dai refrigeranti di tipo A3 a A2L o da un A2L ad un A1;
- progettare il sistema in modo da ridurre la carica complessiva di refrigeerante. Nella EN378 – Parte 1, se si ha a che fare con refrigeranti di classe di infiammabilita’ 2, 2L o 3, e' richiesto di verificare che venga utilizzata una carica inferiore al massimo consentito;
- contenere il refrigerante solo nella sala macchine;
- contenere il refrigerante solo in apparecchiature esterne;
- valutare se e' possibile utilizzare sistemi di raffrescamento con ventilazione naturale;
- rimuovere in ogni caso ogni sorgente di innesco.
Nell’introduzione alla EN 378, e’ scritto chiaramente che il rispetto dello standard non conferisce immunita’ dagli obblighi legali, che consistono nel rispettare le regole del TUS, il Testo Unico sulla Sicurezza, ovvero adoperarsi per la sicurezza dei lavoratori e di chi opera o occupa spazi in prossimita’ delle attrezzature.
Tornando alla classificazione delle aree secondo ATEX EN60079-10-1 (classificazione delle zone a rischio di esplosione), quando poi si realizza l’impianto (EN 378 – Parte 2) occorre verificare che vi sia:
- Sufficiente Ventilazione (high air flow) per prevenire l’innesco <50% LFL
- soddisfatti i requisiti per le Zone 2, Zone 1 & Zone 0
- Che vi sia la necessaria ventilazione e attrezzature per il rilevamento delle peridte.
E per le sale macchine (EN 378 Parte 3), occorre sempre;
- un certo ammontare di ventilazione permanente e di emergenza
- attenzione alla rimozione di refrigeranti 2L in prossimita' dell'alimentazione elettrica
- rilevazione delle fughe estrattori e luci di emergenza.
La responsabilita' e le richieste al fabbricante
L'Operatore conduttore/proprietario e' il solo responsabile dell'Analisi del Rischio, e questo puo' richiedere al progettista e installatore di:
- la valutazione e/o i calcoli per la Classificazione delle aree – questa sara' poi valutata da un esperto antincendio
- indicazione specifica della quantita' di refrigerante (con relativa scheda di sicurezza) con conferma della compatibilita' con la EN 378 parte 1
- fornire una matrice causa/effetto per l'analisi dei sistemi di sicurezza
- fornire i certificati di calibrazione dei sistemi di rilevazione
- la documentazione per l'effettuazione del collaudo dei sistemi di sicurezza
- fornire gli obbligatori certificati di conformita' PED e la targa con la marcatura CE
- fornire le procedure di sicurezza per i refrigeranti infiammabili (ecco perche' i DVR devono esser mantenuti aggiornati)
- fornire gli attestati di formaizone del personale per la manipolazione e l'utilizzo dei refrigeranti infiammabili
L'installatore non deve caricare il sistema di refrigerazione sino a quando l'analisi dei rischi non sia stata effettuata e che venga ritenuto che l'impianto possa funzionare senza rischi per la sicurezza degli operatori.
L'analisi dei rischi deve anche indicare:
- i luoghi dove possono realizzarsi condizioni tali da rendere l'atmosfera infiammabile (classificazione delle aree), ad esempio i posti dove scaricano le valvole di sicurezza
- le procedure e i dispositivi per gestire gli incidenti e le emergenze
- formare adeguate istruzioni e formazione per le persone che possono essere coinvolte nell'utilizzo di quelle aree
- che il design e l'installazione dei sistemi di sicurezza sia adeguata
- documentare l'esistenza del collaudo dei sistemi di sicurezza
Come ogni documento, anche questa specifica analisi dei rischi dell'impianto avra' la forma di un documento i cui contenuti sono stati standardizzati, e avra' dei contenuti come di seguito indicato:
- • Introduzione, azioni e rispetto dei regolamenti
- • Regolamenti, Standards, approccio
- • Descrizione sistema di Refrigerazione, Sistema di sicurezza, procedure on site
- • Valutazione dei rischi
Insomma, si tratta di temi abbastanza comuni in altri settori che dobbiamo inziare a familiarizzarci, perche' le regole per il mondo degli infiammabili esistono e sono ben consolidate. Un settore per tutti, e' quello del cosiddetto Oil & Gas, dove (a partire dalla pompa di benzina dei distributori) operano imprese e personale che, una volta appreso la regola fondamentale, gestiscono senza problemi quella che per la refrigerazione e la climatizzazione sta affacciandosi come novita'.
A nostro parere non vi e' alcun bisogno di nuove certificazioni e patentini, in quanto l'apparato normativo esiste ed e' ben strutturato, in un ambito, quello della SICUREZZA, dove esistonpo tutti li strumenti per operare. Si tratta invece di introdurre un modo di lavorare che, ahime', nella refrigerazione e nel condizionamento non e' stato considerato con adeguata attenzione, a partire dalla marcature CE PED.
CSIM supporta costruttori, installatori e clienti finali nella costruzione di procedure, regole e progettazione di impianti in sicurezza, avvalendosi di esperti nel settore degli impianti e dell'antincendio.
La Redazione