Nuova FGAS: dal phase down (riduzione) al phase out (eliminazione) degli HFC
Quali conseguenze se fosse applicata la proposta della Commissione UE e cosa richiede l'industria
26 settembre 2022
Lo scorso 5 aprile la Commissione UE ha proposto una bozza di revisione del Reg. 517/14, FGAS. Sin dal primo momento vi e' stata una alzata di scudi da parte di tutta l'industria, perche', invece di partire dalle scadenze gia' previste sino al 2030 richiede un ulteriore cambiamento delle regole gia' a partire dal 2025.
Stante le proposte, EPEE ed Asercom , due delle associaizoni europee piu' rappresentative del settore, hanno proposto di procedere con un bilanciamento tra la riduzione degli Fgas ed il raggiungimento degli obiettivi climatici europei.
Si e' segnalato, tra l'altro, di tornare ad immaginare una riduzione graduale degli HFC e non una eliminazione, perche' il modello proposto dalla Commissione e' basato su assunzioni non realistiche sulla base della disponibilita' di prodotti e refrigeranti per la transizione.
Inoltre, lo scopo dei divieti proposti all'immissione sul mercato di nuovi prodotti sarebbe incoerente con il phase down stesso, creando incertezza ed una ulteriore sfida tecnologca.
EPEE si e' pero' detta soddisfatta dell'impegno costante e continuo nel proporre una sempre alta attenzione alla prevenzione delle emissioni e al supporto agli installatori.
Il procedimento di definizione della revisione del Regolamento e' in corso, e le attese sono per una pubblicazione nel 2024. I problemi che si pongono sono proprio dettati dal fatto che i cambiamenti piu' significativi, quelli della disponibilita' delle cosiddette quote Fgas, avverrebbero gia' a partire dal 2025!
Con quella proposta, il gas vergine che potra' essere utilizzato riguardera', inaffti, solo i consumi per le attivita' di manutenzione, mentre non potranno essere supportate le politiche di riduzione delle emissioni che derivano dai programmi RePOwerEU che prevedono l'introduzione sul mercato di milioni di pompe di calore al fine di ridurre drasticamente le emissioni delle caldaie.
Come sempre, poiche' anche a livello europeo la legislazione si sviluppa per compartimenti, la messa a punto delle politiche comunitarie passa su piu' tavoli, ed e' fondamentale che le associazioni mantengano un presidio di insieme al fine di mostrare al legislatore tutte le possibili implicazioni di scelte che si sviluppano su tavoli apparentemente separati, come, nel nostro caso, la riduzione delle emissioni inquinaneti dovute agli FGAS e la riduzione dell'immissione di CO2 dovuta ai consumi.
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La Redazione