Rifiuti. La gestione di un cantiere di installazione di una cella frigorifera e la sua manutenzione
Solo un buon contratto di appalto determina la semplicità' di gestione e salva da sanzioni
22 giugno 2022
Crediamo sia efficace parlare della gestione rifiuti di una impresa di installazione e manutenzione partendo da un esempio concreto. Cosa c'e' di piu' tradizionale dell-installazione di un sistema frigorifero a supporto di una cella?
Bene, partendo dal presupposto che siano state svolte tutte le pratiche per mettere l'impresa frigorista in regola a monte (iscrizione all'Albo Gestori Ambientali, disponbilita' di registri C/S, formulari, etc., e se del caso CSIM e' in grado di supportarVi completamente), immaginiamo di aver preso un appalto per la realizzaizone di una cella frigorifera e di relativo impianto.
La prima questione sara' stata legata al tipo di ordine/contratto ricevuto.
Come amiamo ricordare in ogni occasione, sara' opportuno che nel contratto sia sempre ben specificato (soprattutto se ci si occupa di retrofittare o sosttuire un impianto esistente) chi si occupera' del rifiuto che verra' prodotto, se il produttore (tipicamente il frigorista, che smonta e installa l'impianto) o, per qualche ragione, il detentore (cioe' il proprietario della cella). Questo determinera' le reposnabilita' in merito alla gestione del deposito temporaneo e dello smaltimento degli stessi.
Se l'appalto sara' stato preso in prossimita' dell'officina, o comunque nel raggio della propria tipica azione commerciale, l'officina stessa potra' essere assimilata al luogo di produzione dei rifiuti, e il relativo deposito temporaneo potra' riceve e stoccare i rifiuti prodotti in cantiere. Se, invece, il cantiere e' molto distante dalla propria sede aziendale, sar' bene organizzarsi per un deposito temporaneo localizzato i prossimita' del cantiere stesso.
Il trasporto del rifiuto prodotto sara' possibile dal cantiere al deposito temporaneo senza FIR. Ricordiamo che il limite di carico giornaliero per ogni impresa iscritta in categoria 2bis (trasporto rifiuti in conto proprio) e' di 30kg o 30 litri giorno.
Se abbiamo recuperato refrigerante dal vecchio impianto e riteniamo che non sia utilizzabile tramite procedura di riciclaggio, si deve seriamente considerare la possibilita' di rigenerarlo o, in ultima istanza, smaltirlo. Occorre fare molta attenzione, perche' si tratta, nel caso, di rifiuto pericoloso, e i limiti per il suo stoccaggio in un deposito temporaneo sono piu' stringenti. Occorre porre anche molta cura all'etichettatura nel caso che sia stata fatta la scelta, ad esempio, di non "disfarsene' per definizione, ma, ad esempio, di lasciarlo come refrigerante recuperato a terra per successive valutazioni.
Se occorre smaltire grandi volumi di matreiale rifiuto, ad esempio, i pannelli cella, stante il limite di trasporto giornaliero per la categoria 2bis, ci si dovra' rivolgere ad un'impresa in regola per il trasporto e l'intermediazione, e prevedere, in fase di predisposizione del preventivo, la necessita' di una gestione piu' complessa e della necessaria disponibilita' di adeguati spazi per il deposito temporaneo in cantiere.
La raccolta e smaltimento delle vecchie unita' e degli scambiatori deve essere fatta segnalando sempre per il codice CER nel FIR (il 16 02 11 per apparecchiature fuori uso, contenenti clorofluorocarburi, HCFC, HFC).
Nota bene: i rifiuti non sono passibili di compra vendita. Se una apparecchiatura o parte di essa viene definita rifiuto non potra' essere "cannibalizzata" in alcun modo. Si rischiano reati che vanno dall-evasione iva a commercio illegale di rifuiti.
Alla fine del montaggio della nuova apparecchiatura e dei nuovi pannelli, tutti gli sfridi e gli scarti delle lavorazioni, entro il limite dei 30kg/30litri di cui si e' detto, potranno essere portati presso il deposito temporaneo della propria officina o appositamente individuato.
Se il frigorista e' stato il produttore gestore del rifiuto, dovra' sempre fare attenzione di ricevere la quarta copia del FIR, che ci garantisce che il rifiuuto e' giunto a destinazione (centro di trattamento e recupero), altrimenti si rimane responsabili della sua sorte in ogni caso, con possibili conseguenza penali in caso di scersamento sanzionato dalle autorita'.
CSIM puo' supportare le imprese con servizi e consulenze dedicate per specifici appalti (rivedendo anche la parte contrattualistica) o per la gestione quotidiana dei rifiuti aziendali.
La Redazione