ASSEMBLEA ANIMA. FOCUS SOSTENIBILITA’
Alcuni spunti e riflessioni colti dai relatori all’assemblea ANIMA
18 maggio 2022
17 maggio 2022 – ANIMA Confindustria ha presentato, in un grande evento pubblico tornato live, dati e tendenze dal comparto della meccanica, declinati sui settori di riferimento e commentati da importanti esponenti del mondo accademico, politico e imprenditoriale.
La sede dell’iniziativa e’ stata l’Hotel The Westin Palace a Milano, dove il focus dell'iniziativa era la sostenibilità, come traguardo e strumento per la crescita economica oltre che per il raggiungimento degli obiettivi climatici.
La giornata è stata aperta da Marco Nocivelli, presidente della federazione ANIMA, che ha illustrato e presentato la serie di eventi di ANIMA che affronteranno i trend della meccanica con specifici appuntamenti preparati dall’ufficio studi in-house, e che cercheranno di rendere note agli associati le opportunità di sviluppo dell’impresa e del Paese per poi trasferirli alle istituzioni.
Tra questi temi vi sono, naturalmente, incognite, incertezze e certezze.
Tra le certezze il presidente indica certamente la sostenibilità, declinata nel nuovo acronimo ESG, ambientale, sociale e della governance.
Non perde l’occasione di richiamare le criticità del conflitto russo ucraino in corso, a ridosso della UE, e che questo determina certamente frizioni per il gas, l’acciaio ed il grano. Ma, propone, la strada verso l’uscita è sicuramente quella che si appella alle certezze. Le certezze sono soluzioni accettate, che aiutano ad uscire dalla complessità delle crisi, le quali rappresentano la quotidianità. Le scelte di certezza guidano e devono guidare il percorso in termini strategici. Sara’ stato poi necessario passare alle istituzioni il focus dell’industria.
L’intervento successivo, quello di Alessandro Maggioni, direttore delle relazioni istituzionali di ANIMA, parte ricordando che la UE e’ leader nella sostenibilità dei prodotti. In linea con l'obiettivo dell’UE di neutralità climatica entro il 2050 previsto dal Green Deal, nel marzo 2020 la Commissione europea ha proposto il primo pacchetto di misure per accelerare la transizione verso un'economica circolare, come annunciato nel Piano d'azione per l'economia circolare e sono stati introdotti concetti quali la progettazione sostenibile. Le sfide sono quelle al 2050, per raggiungere la Carbon Neutrality, ma anche il “Fit for 55” al 2030 (la riduzione delle emissioni del 55% al 2030) è diventato sfidante. Nel pacchetto di 12 misure e’ indicata anche un profondo cambiamento della tassazione dei prodotti energetici. I primi provvedimenti legati al piano d’azione sull’economia circolare sono già in realizzazione.
La proposta di regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili riguarda la progettazione dei prodotti, che genera fino all'80 % dell'impatto ambientale del prodotto durante il ciclo di vita. Tale proposta stabilisce nuovi requisiti per rendere i prodotti più durevoli, affidabili, riutilizzabili, aggiornabili, riparabili, più facili da mantenere, rinnovare e riciclare, ed efficienti sotto il profilo energetico e delle risorse.
Stante tutto ciò si sta arrivando a regolamentare l’uso mis-leading di “Green” (non si permetterà il green washing).
In tema di tassonomia, si permetteranno solo investimenti con caratteristiche di sostenibilità, dove la UE sta regolamentando con l’ausilio di indici legati agli impatti delle attività economiche (previsto entro fine anno).
Paolo Galloso, direttore del centro studi, ha illustrato la metodologia utilizzata per realizzare i “libri bianchi” dei settori delle associazioni della federazione ANIMA. Non verranno più utilizzati solo i codici Ateco, ma, oltre alle interviste con le imprese, si sono utilizzati, per raffinare la ricerca, i codici dei prodotti per l’import e l’export, al fine di dettagliare la meglio i mercati e le imprese di interesse.
Andrea Boaretto, professore del Politecnico di Milano e consulente, ha illustrato alcuni temi chiave per un’analisi strategica dei settori, tra cui ha individuato la c.d. “servitization” e la multicanalita’, innestate in un contesto delineato dagli SDG (Sustainable Deveopment Goals) dell’ONU. Inoltre ha ricordato l’importanza dell’IoT come fattore abilitante. I temi del marketing e delle vendite, sono stati ricordati come ormai fondamentali anche per lead/customer generation attraverso i complessi e disponibili sistemi di CRM.
Giancarlo Giudici, ordinario di ingegneria gestionale del Polimi, ha posto l’accento su alcuni fattori economici e finanziari, indicando che nel 2020 c’e’ stata una riduzione dei volumi delle vendite ma un generico aumento degli investimenti. Si e’ consumato il capitale circolante ma sono aumentati i magazzini e i tempi di pagamento. Si e’ sostanzialmente cercato di rendere le imprese piu’ robuste dal punto di vista patrimoniale con una parallela riduzione dell’indebitamento.
Alla tavola rotonda, moderata da Carlo Luison (Partner, Sustainable Innovation Leader di BDO Italia S.p.A.), si e’ iniziato con una affermazione forte ed interessante al tempo stesso. “Ci sono troppi millantatori sulla sostenibilità “ed ha ricordato come sostenibilità sia dare continuità all’organizzazione che costruisce valore. Per le aziende con più di 250 addetti, tra due anni, dovrà essere redatto un bilancio che include le valutazioni ESG, imposto dalla UE. Già alla fine di questo anno, le società quotate dovranno presentare un bilancio con un assessment sulla E, Environment. Seguiranno la S e la G nel volgere di poco tempo. In assenza di qusto tipo di report non si avrà accesso al credito. “Per continuare ad investire, occorre un mondo vivibile…”, sostengono i manager dei grandi fondi mondiali di investimento come Blackrock. La UE ha introdotto i fattori ESG obbligatori nelle società. I fondi di private equity non faranno più operazioni senza effettuare valutazioni ESG. ANIMA ha scelto di dare un orientamento ai suoi associati su questi temi in tempo utile. Con ICIM si definiranno gli strumenti con le banche che mettono a disposizione fondi tramite valutazioni ESG. I nuovi bandi per l’accesso ai fondi disponibili dalla finanza saranno a tassi bassi o a target solo in presenza di un certo presupposto e risultato ESG. E’ in atto un trend nella finanza che intende dare un contributo positivo alla vita reale.
Un intermezzo per ricordare un aneddoto discusso tra Luison e Nocivelli sul fatto che l’Italia e’ l-unico Paese UE ad importare rottami di ferro per ottenerne materia prima seconda, dove, anche qui, esprimiamo unicità nella UE, ma non la facciamo valere…
Al termine della lunga introduzione di Luison, vi e’ stato l’intervento di Roberta Togni, della bergamasca Automha, azienda leader nella produzione di magazzini automatici, automatizzazione della logistica. Il motto aziendale “soluzioni innovative con prodotti innovativi”. Alcune best practice aziendali sono il recupero energetico nella frenata dei motori, la cui energia viene stoccata (energy storage) in super condensatori, con l’abbandono delle batterie al litio, la virtualizzazione del commissioning da remoto. Ha poi ricordato molte delle iniziative aziendali nell’area social.
Altro partecipante alla tavola rotonda, in qualità di delegato Epta, Francesco Mastrapasqua, che, invece, parte ricordando che in azienda e’ importantissimo il tema della cura delle persone e l’incentivazione dello spirito di gruppo. Ricorda che la sostenibilità e’ un tema che per funzionare ed essere applicabile deve appartenere al DNA dell’impresa. Grazie a questa sensibilita’ non si subiscono regole maggiormente “stringenti”, ma sono sfide di traguardi da anticipare, occorre vedere i limiti come opportunità. “Gia’ oggi i nostri clienti ci chiedono cosa sara’ disponibile, industriamente disponibile come prodotto del futuro sostenibile…”.
Centrale in entrambi gli interventi il tema della formazione. Ben 485 ore su temi non obbligatori in Automha, una talent school in Epta. Importante e’ trascinare la supply chain all’interno di questi valori. Occorre standardizzare l’approccio. La supply chain viene coinvolta per considerare insieme la logistica, il packaging, il riutilizzo, il fine vita e lo smaltimento, tra gli altri.
Lo stress sulla condivisione e sull’appartenenza viene stressato al punto che Epta ha un challenge interno affinché’ possa diventare un Best place to work.
G sta per Governance, ma anche strategia, l’essere pronti. Nella direttiva per l’applicazione dei parametri ESG occorre considerare la sostenibilità a tutto tondo, come valore, affinché’ possa diventare anche un driver di competitività’.
La prof.sa Sebatiani Roberta, dell’università Cattolica, parte del panel del comitato del centro studi, ha posto l’accento sul fatto che la sostenibilità e’ un processo e un ambiente sistemico, che si nutre di relazioni intra ed extra aziendali ed organizzativi. Le tensioni (tensions) che si generano tra gli obiettivi devono essere riconosciute e lavorate per ricondurle in un abito positivo. Ad esempio, due obiettivi come l’ambiente e il social competeranno per l’assegnazione delle risorse ma sono complementari, e dunque sinergici. Una frizione puo’ generare un rallentamento, ma il riconoscerla permette di prevederla.
Un interessante aforisma da Baker Hughes, in Italia Nuovo Pignone, e’ stato mostrato: ”every employee has an opportunity, and a responsability, make an impact”.
Dal punto di vista istituzionale, presente per la seconda volta ad un evento ANIMA, e’ intervenuto l’On.le Riccardo Fraccaro, della X Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, che, facendo riferimento alla meccanica come settore di riferimento dell’economia italiana, si e’ permesso di esprimere alcuni suoi pensieri e considerazioni. Indicando il 2050 come un momento, senza alcuna azione, terribile dove l’Italia sarà desertificata e con scarse risorse d’acqua, si è soffermato sui temi economico finanziari mettendo l’audience in guardia da un fine anno terribilis, con inflazione alta, materie prime ed energia alle stelle ed indebitamento insostenibile. La cura? La sostenibilità. In pillole alcune sue proposte. FV con credito di imposta al 50% per le imprese. Costruire a costo dello Stato FV su tutti i capannoni industriali per produrre energia con un riconoscimento in bolletta del 30% del dovuto (dice che entro fine anno ci sarà un bando da 100M siffatto). Defiscalizzare i prodotti riciclabili. Inoltre, far si che la politica conosca l’innovazione per dare aiuto fiscale e chi la fa. Ha indicato poi nel piantare alberi come meccanismo di compensazione delle emissioni delle imprese non sostenibili. Una autocritica: la politica manca di piani di medio lungo periodo sulla politica industriale, intesa come l’indicare una strada e dare strumenti stabili nel tempo.
La chiusura di Nocivelli e’ sui numeri della federazione, una associazione che esporta il 70% della produzione con 210mila addetti. La UE si sta muovendo velocemente, e se non ci si adatta si soccombe. La tassonomia e’ fondamentale, anche e solo per non pagare eccessivamente il debito (quello sano). Ricorda un suo mantra, che riguarda il fatto che va bene la sostenibilità e l’innovazione, ma attenzione a non spingere nella direzione di un trasferimento delle risorse in imprese non italiane o europee. Il Led (ed oggi il FV) sono un esempio, tutto prodotto in Cina. Industria 4.0 ha dato un sostegno alle imprese, che hanno aumentato gli investimenti, ma deve diventare strutturale e sostenibile.
Nel primissimo pomeriggio un intervento di Alfondo Pecoraro Scanio che ha avuto il pregio di ricordare i temi della sostenibilità da coniugare col digitale, il quale deve essere tenuto sotto osservazione per l’enorme quantità di energia che consuma. Inoltre ha sottolineato l’importanza di far diventare i brevetti e l’innovazione – tipicità italiana – standard a livello europeo, per guidare e mantenere la leadership, cosa ad oggi mai fatta. Con gli standard (imposizione sift) si governa lo sviluppo del mercato.
Una giornata molto interessante e con spunti rilevanti che occorre tenere ben presente.
La Redazione