Quale futuro nel mondo split e VRF. Un tentativo di analisi
Anche la climatizzazione deve guardare al 2050, e la bozza del rinnovato regolamento FGAS spinge per ridurre ulteriormente il GWP
02 maggio 2022
Anche la climatizzazione sta cambiando a causa delle spinte alla riduzione del GWP, parametro limitato per la valutazione complessiva dell'impatto sull'ambiente, ma tant'e'.
La bozza del rinnovato Regolamento FGAS (vi invitiamo a rileggere i nostri primi commenti QUI) prevede, proprio per la climatizzazione, alcuni nuovi divieti all'immissione in commercio di apparecchiature. Inoltre, la riduzione delle quote disponibili per la produzione e l'importazione di gas e apparecchiature pre caricate, comportera' comunque delle scelte.
Per cio' che riguarda i divieti si introducono dei limiti quali-quantitativi, introducendo il fattore potenza frigorifera per gli "sistemi split di condizionamento e pompa di calore".
Per capire cosa ci cade dentro, stante la differenziazione all'interno della Tabella dell.Allegato IV punto (18), occorre ripreendere le definizioni della EN 378 parte 1, ai punti 3.1.16 e 3.1.17, che definiscono uno "split system": "un sistema di refrigerazione, condizionamento o pompa di calore che incorpora uno o piu' circuiti, incluso una o piu' unita' interne che forniscono calore o raffrescamento allo spazio (dove sono installate, ndr) e una o piu' unita' esterne".
Ora, tale indicazione prevede evidentemente la possibilita' di abbracciare le unita' mono split ("single split systems"), le unita' multisplit, gli split commerciali ed i VRF.
L'Allegato IV, da alcune indicazioni che creano uno spartiacque. Esse sono:
1) per i piccoli split, con meno di 3 kg di HFC e simili, resta il limite del GWP<750 (dal 2025);
2) per gli split sino a 12 kW, si introduce il limite GWP<150 a partire dal 1 gennaio 2027, e
3) per gli split con una potenza >12 kW, si richiede un GWP<750 a partire sempre dal 1 gennaio 2027.
Questo porta ad alcune (quasi) inevitabili conclusioni.
I mono split potranno restare ad R32, per la gioia della distribuzione termoidraulica, che non avra' di che preoccuparsi per l'eventuale presenza (vedi Midea) di propano in mano al termoidraulico. Questo e' un tema che abbiamo affrontato in altro post, sottoineando, comunque l'elevato grado di sicurezza di queste macchine per progetto (LINK).
Nel commerciale e nei mutlisplit, si dovra' optare per soluzioni a basso GWP, che potranno essere la CO2 o gli HFO. Questo potra' dipendere dal nuovo Regolamento RHOS, che intende proporre l'eliminazione dei fluorurati "colpevoli" di produrre alcuni PFAS o TFA.
Per i VRF, invece, si potra' restare con l'R32, anche perche' - per lo meno in Italia - i VVF hanno sdoganato gli A2L per le installazioni di climatizzazione, a patto che si continui a considerare la necessaria analisi dei rischi e l'installazione alla Regola dell'Arte.
Se ci dovessero chiedere la ragione di una tale scelta dis-omogenea avremmo non pochi dubbi nel rispondere. Possiamo solo azzardare ipotesi, piu' politiche e di facciata che altro. Indagheremo.
Ci sono invece le eccezioni.
Intanto la gia' citata Midea, che ha importato in UE i primi split a R290. Si tratta di una scelta di campo guidata e sostenuta dall'agenzia per l'ambiente dell'ONU, che ha investito e contribuito allo sviluppo di decine di linee dei principali costruttori cinesi per la produzione di split a propano, che gia' sono venduti in India per piu' di un milione di macchine all'anno.
Poi Daikin, che ha introdotto il VRV a CO2 (con le macchine i cui modelli sono denominati RXYN10AY1, FXSN20-100AV1 e il modulo BEVN32-125AV1). Con un progetto iniziato il 17/06/2019 e che terminera' il 17/06/2022, la Commissione UE, DG CLima, all'interno del programma LIFE, ha sostenuto il progetto di sviluppo di Daikin (Budget totale 5.131.322 €), con un contributo di 2.171.608 €, che ha portato all'installazione del primo prototipo in Francia nel 2020.
Vi sono poi varie soluzioni che spaziano da VRF ad R32 con unita' remota di scambio con acqua e distribuzione su fan coil, a split con refrigeranti esoterici.
Comunque, molti costruttori di componenti, gia' dal 2015, traguardando il futuro, avevano visto questo possibile scenario, in particolare i membri di Asercom.
Quanto sopra determina una sempre maggiore attenzione alla caratteristica di infiammabilita' dei refrigeranti, che, per gli installlatori, si traduce in valutazioni preliminari all'installazione, valutazione dei rischi, installazione secondo le prassi e le norme che richiederanno, a detta della relazione introduttiva alla bozza di nuovo regolamento, specifiche autorizzazioni/abilitazioni.
CSIM e' in presa diretta sullo sviluppo normativo e delle certificazioni, e puo' offrire ai costruttori ed agli installatori una guida secondo le regole piu' attuali a garanzia della sicurezza e della qualita' delle applicazioni.
Per informazioni: info @ csimservizi.it
La Redazione