La logistica del freddo sempre piu' vicina al consumatore. Gli impianti, verdi e sicuri?
Le apparecchiature e gli impianti, piu' si avvicinano al consumatore, piu' devono essere sicuri. Poi anche verdi ed efficienti. La scelta tecnologica, spesso guidata dai refrigeranti e' da valutare attentamente
25 gennaio 2022
Milano, 25 gennaio 2022 - Nel percorso evolutivo del retail e del commercio, la catena del freddo con la sua logistica refrigerata, sta avvicinandosi sempre di piu' alle case dei consumatori, tagliando lo step della distribuzione di prossimita'.
L'e-commerce ha prodotto la rivoluzione ed e' destinato a ridiisegnare anche la refrigerazione, polarizzandola tra le applicazioni industriali per le grandi superfici, quella legata alla mobilita' ed al trasporto e quella della consegna di prossimita' in piccolissime celle, ad esempio all'interno dei cosiddetti parcel locker refrigerati.
"Si tratta di un vero cambiamento di paradigma, al quale tutto il mercato sta cominciando a guardare con interesse e mettendo in campo investimenti sempre piu' consistenti" racconta l'ing. Marco Masini, direttore generale di CSIM, societa' leader di consulenza e formazione, che osserva da anni il settore, le sue trasformazioni, e impegnandosi con molte aziende nella definizione delle strategie future.
Masini indica cosa guida le scelte di investimento: "Tra gli asset sui quali occorre investire, vi sono gli impianti di refrigerazione per i quali la scelta tecnologica passa certamente per il refrigerante. Il refrigerante determina, ad esempio, la dimensione delle apparecchiature e l'efficienza degli impianti, e quindi le OpEx, le spese operative. Ma non solo. Molti degli investitori nel settore della logistica, i grandi player nazionali ed internazionali, proponendosi come interpreti di quel percorso (necessario) di transizione ecologica e ESG che deve renderli appetibili agli occhi del mercato, chiedono sempre grande impegno nell'immagine di neutralita' carbonica".
Le ultime piattaforme di dimensioni ragguardevoli, tra le quali quelle di Amazon e di un grande player del settore immobiliare tedesco, Patrizia AG, sono state realizzate o completate con la costruzione di impianti ad R744 (CO2). "Sebbene non si presenti come il refrigerante più' efficiente nella pletora delle disponibilità' cosiddette "natural"i per questo tipo di applicazioni, grazie al suo GWP neutrale ed all'assenza di rischi legati alla tossicità' e' risultata la scelta privilegiata", continua Masini. "Le problematiche legate alle pressioni della CO2 in esercizio devono essere affrontate molto seriamente in fase di progettazione, installazione e gestione. In Italia, l'INAIL ed i VVF non si sono ancora occupati con la necessaria attenzione a questo tipo di impianti. I rischi associati al potenziale guasto delle apparecchiature a pressione in prova sono ben noti, ma oggi non esiste ancora una guida del settore comunemente riconosciuta, ad esempio, sulle distanze di sicurezza consigliate per proteggere il personale durante tali prove. Le norme della ASME e della NASA forniscono dei modelli che trovano una applicazione pragmatica a seguito di specifici test, di cui le imprese non sono ancora edotte". I consulenti di CSIM sono gia' al lavoro per proporre una soluzione al mercato per non incorrere in omissioni che, in caso di incidente, possono comportare responsabilità' per la committenza, spesso ignara di queste problematiche.
Ma nel piccolo, la situazione e' altrettanto complicata.
"I costruttori e gli utilizzatori, non conoscendo le problematiche legate ai nuovi refrigeranti, pensano di poter avvalersi di installatori e manutentori con una certificazione di base come l'FGAS, ma cosi' non tutelano se stessi ed i loro dipendenti" sottolinea Masini. "I refrigeranti utilizzati sempre piu' spesso nei cosiddetti banchi a spina e negli smart locker sono infiammabili, e necessitano di una formazione e di competenze specifiche, da affrontare nell'alveo di una struttura normativa gia' disponibile grazie al mandato della Commissione UE del 2017 che ne aveva intravisto le problematiche, su indicazioni di tutti gli stakeholder".
"CSIM ha per questo gia' in disponibilità', a catalogo, un corso specifico per i refrigeranti infiammabili a norma delle nuove EN e adeguato a completare la formazione specifica del Testo Unico della Sicurezza e delle convenzioni con le parti sociali" conclude Masini, "che consente di qualificare i lavoratori che si occupano di queste apparecchiature".
Insomma, una refrigerazione sempre piu' consumer che sta cercando di trovare la sua dimensione per un percorso di sviluppo sempre piu' verde e sempre piu' sicuro.
Per informazioni: info(at)csimservizi.it - www.csimservizi.it
La Redazione