Le classi di termoregolazione per le caldaie a condensazione per l’Ecobonus 65%
Identificare la corretta (e opportuna) termoregolazione per gli incentivi ed il risparmio
06 dicembre 2021
La Legge di bilancio 2018 ha previsto le detrazioni fiscali del 65% per la sostituzione dei generatori esistenti con caldaie a condensazione di classe A abbinate a un sistema di termoregolazione evoluto, ovvero di classe V, VI e VIII, ed auspicabilmente in abbinamento a sistemi di accumulo e di pompe di calore.
La novità introdotta riguarda quindi la differenziazione tra gli interventi di sola sostituzione di caldaia con una a condensazione di classe almeno pari alla classe A e gli interventi che prevedono anche la messa in opera di sistemi evoluti per la regolazione della temperatura negli ambienti riscaldati con impianto alimentato da un generatore di calore a condensazione.
A seguito della richiesta di un installatore, provvediamo a chiarire cosa si intende e come si distinguono i sistemi di termoregolazione evoluti.
Se si va a leggere la Legge di bilancio 2018 nella sezione modifiche riguardanti le detrazioni fiscali per gli interventi di efficienza energetica si trova la seguente frase:
“La detrazione si applica nella misura del 65 per cento per gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione di efficienza almeno pari alla classe A di prodotto prevista dal citato regolamento delegato (UE) n. 811/2013 e contestuale installazione di sistemi di termoregolazione evoluti, appartenenti alle classi V, VI oppure VIII della Comunicazione della Commissione 2014/C 207/02“
In sintesi per poter usufruire della detrazione del 65% è necessario che l’intervento preveda, oltre che alla sostituzione della caldaia, anche l’installazione di almeno uno dei sistemi di termoregolazione evoluta, così come classificati dalla Comunicazione CE 2014/C 207/02.
Vediamo tutte le classi lì definite.
— Classe I – Termostato d’ambiente acceso/spento: un termostato d’ambiente che controlla il funzionamento in accensione e spegnimento di un apparecchio di riscaldamento. I parametri relativi alle prestazioni, compreso il differenziale di commutazione e l’accuratezza del controllo della temperatura ambiente sono determinati dalla costruzione meccanica del termostato.
— Classe II – Centralina di termoregolazione, destinata all’uso con apparecchi di riscaldamento modulanti: un controllo della temperatura del flusso dell’apparecchio di riscaldamento che varia il punto di analisi della temperatura del flusso d’acqua che esce dall’apparecchio di riscaldamento secondo la temperatura esterna e la curva di compensazione atmosferica scelta. Il controllo è effettuato modulando l’uscita dall’apparecchio di riscaldamento.
— Classe III – Centralina di termoregolazione, destinata all’uso con apparecchi di riscaldamento con uscita ad accensione/spegnimento: un controllo della temperatura del flusso dell’apparecchio di riscaldamento che varia il punto di analisi della temperatura del flusso d’acqua che esce dall’apparecchio di riscaldamento secondo la temperatura esterna e la curva di compensazione atmosferica scelta. La temperatura di flusso dell’acqua è regolata controllando la commutazione dell’apparecchio di riscaldamento.
— Classe IV — Termostato d’ambiente con funzione TPI, destinato all’uso con apparecchi di riscaldamento con uscita ad accensione/spegnimento: un termostato ambientale elettronico che controlla sia il tasso di ciclo del termostato che il tasso di ciclo di accensione/spegnimento dell’apparecchio di riscaldamento proporzionalmente alla temperatura ambientale. La strategia di controllo TPI riduce la temperatura media dell’acqua, migliora l’accuratezza del controllo della temperatura ambiente e incrementa l’efficienza del sistema.
— Classe V – Termostato d’ambiente modulante, destinato all’uso con apparecchi di riscaldamento modulanti: un termostato elettronico ambientale che varia la temperatura del flusso dell’acqua lasciando che l’apparecchio di riscaldamento dipenda dalla deviazione fra la temperatura ambientale misurata e il punto d’analisi del termostato stesso. Il controllo è effettuato modulando l’uscita dall’apparecchio di riscaldamento.
— Classe VI – Centralina di termoregolazione e sensore ambientale, destinati all’uso con apparecchi di riscaldamento modulanti: un controllo della temperatura del flusso in uscita dall’apparecchio di riscaldamento che varia la temperatura di tale flusso secondo la temperatura esterna e la curva di compensazione atmosferica scelta. Un sensore della temperatura ambientale controlla la temperatura del locale e adegua la sfasatura parallela della curva di compensazione per migliorare l’abitabilità del vano. Il controllo è effettuato modulando l’uscita dall’apparecchio di riscaldamento.
— Classe VII – Centralina di termoregolazione e sensore ambientale, destinati all’uso con apparecchi di riscaldamento a uscita ad accensione/spegnimento: un controllo della temperatura del flusso in uscita dall’apparecchio di riscaldamento che varia la temperatura di tale flusso secondo la temperatura esterna e la curva di compensazione atmosferica scelta. Un sensore della temperatura ambientale controlla la temperatura del locale e adegua la sfasatura parallela della curva di compensazione per migliorare l’abitabilità del vano. La temperatura di flusso dell’acqua è regolata controllando la commutazione dell’apparecchio di riscaldamento.
— Classe VIII – Controllo della temperatura ambientale a sensori plurimi, destinato all’uso con apparecchi di riscaldamento modulanti: un controllo elettronico munito di 3 o più sensori ambientali che varia la temperatura del flusso d’acqua, lasciando che l’apparecchio di riscaldamento dipenda dalla deviazione fra la temperatura ambientale misurata aggregata e i punti d’analisi del termostato stesso. Il controllo è effettuato modulando l’uscita dall’apparecchio di riscaldamento.
Nel dettaglio, ed in sintesi, per la classe V è prevista l’installazione di un termostato d’ambiente modulante, che varia la temperatura dell’acqua basandosi su quella ambientale. Questa e' definita "regolazione con curva climatica", Una regolazione automatica della temperatura di mandata dell’acqua in base alla temperatura esterna.
Il comportamento della curva climatica di riscaldamento è stato ideato per assicurare il massimo comfort durante l’intera stagione invernale: la pompa di calore o la caldaia incrementa il calore prodotto al decrescere della temperatura esterna in modo da compensare le dispersioni termiche crescenti della nostra abitazione.
Detto in parole semplici, con la regolazione mediante curva climatica di riscaldamento minore è la temperatura esterna maggiore è la temperatura di mandata dell’acqua verso termosifoni o pavimento radiante come possiamo vedere nel diagramma a fianco.
Poiché la regolazione con curva climatica di riscaldamento deve essere adeguata alle caratteristiche della propria abitazione è caratterizzata normalmente dai seguenti parametri configurabili (o simili):
-
- pendenza, o inclinazione, della curva, ovvero il rapporto tra variazione della temperatura di mandata e variazione della temperatura esterna; in alcuni casi è possibile definire pendenze multiple per diversi intervalli di temperatura;
-
- scostamento, o sfalsamento, della curva: valore costante di temperatura con cui far spostare la curva.
Un impianto di riscaldamento a termosifoni utilizza una curva con pendenza compresa tra 1,0 e 4,0 a seconda del livello di isolamento dell’abitazione. Con il riscaldamento a pavimento, che lavora a temperature inferiori, si utilizzano invece curve con inclinazione da 0,4 a 0,8.
Spesso sono anche disponibili le seguenti due regolazioni:
-
- temperatura minima e massima di mandata: per assicurare di rimanere nei limiti di funzionamento della pompa di calore o della caldaia
-
- caratteristiche termiche involucro: per poter adeguare la velocità di reazione dell’algoritmo della curva in base alle caratteristiche termiche dell’involucro onde assicurare il comfort anche con forti scostamenti di temperatura nella giornata
Nella caldaia a condensazione l’utilizzo della regolazione con curva climatica di riscaldamento consente un un risparmio poiché favorisce la condensazione dei fumi che avviene tramite l’utilizzo del flusso d’acqua fredda di ritorno dall’impianto.
La regolazione con curva climatica di riscaldamento si adatta perfettamente alle pompe di calore ad inverter che possono modulare il loro regime di funzionamento adeguandosi alla potenza termica richiesta.
Una caldaia o una pompa di calore per funzionare in curva climatica di riscaldamento deve essere dotata di una sonda climatica esterna dotata di un sensore di temperatura.
Di solito una sonda climatica esterna si presenta come una semplice scatoletta di plastica protettiva col sensore al suo interno:
La classe VI richiede l’installazione di una centralina di termoregolazione, che cambia la temperatura dell’acqua tenendo conto sia della temperatura interna che di quella esterna. La Classe VIII invece prevede l’installazione anche di una centralina di controllo ambientale munita di più sensori.
Chiaramente quanto introdotto a modifica delle precedenti disposizioni è al fine di incentivare il maggior risparmio energetico ottenibile con una regolazione di tipo modulante, gestita dalla centralina, che in genere nei sistemi home è già a corredo della caldaia, la quale è programmata per correlare le diverse misure di temperatura dei vari locali riscaldati e permettere alla caldaia di lavorare con temperature di ritorno più basse possibili per sfruttare meglio la condensazione.
In genere le centraline dei sistemi home sono in grado di gestire un sistema di termoregolazione dotato di sonda esterna che permette di regolare il funzionamento della caldaia anche in base alle temperature esterne.
In conclusione vengono incentivati tutti i sistemi che permettono di sfruttare al meglio il fenomeno della condensazione per ottenere un maggior risparmio energetico.