ECONOMIA GREEN, DIGITALIZZAZIONE E CIRCOLARITA’ NEL MANIFESTO DELLA MECCANICA DI ANIMA
Il presidente Marco Nocivelli indica la via e bacchetta le istituzioni su tempi ed efficacia nei controlli
22 ottobre 2021
Stamane si è tenuta l’assemblea annuale di ANIMA, la federazione delle associazioni dell’industria meccanica e affine di Confindustria, con una inusuale forma mista dove, ai pochi presenti in sala presso il quartiere Fiera Milano in occasione dell’evento HOST, rispetto a quelli collegati via web , il presidente Marco Nocivelli ha fatto il punto della situazione, rivolgendosi con vigore alle istituzioni, rappresentate in sala dal ministro del Turismo Garavglia e dall’on.le Fraccaro, oltre che, con collegamento da remoto dell’on.le Gava e di altri.
CSIM, lavorando con molte aziende del comparto, ha seguito con interesse l'assemblea, facendo proprie molte delle considerazioni del presidente.
Il presidente ing. Marco Nocivelli ha aperto ricordando che a livello di sentiment, gli imprenditori indicavano un ritorno della produzione al livello pre Covid già nel 2020, e, alla resa dei conti odierna, oggi è confermata la ripresa.
Nocivelli cita le previsioni per il 2021 del comparto che traguardano un +15,1% rispetto allo scorso anno, con un fatturato atteso pari a 52mld nella Meccanica di ANIMA, che supererà il 2019. Inoltre indica che anche gli investimenti sono in continua crescita: 1,2mld + 1,4% YOY: “Ringrazio gli imprenditori, che hanno mostrato fiducia nella ripresa”.
Molte aziende sono ancora in difficoltà, ma solo in alcuni comparti, in particolare per la difficoltà di approvvigionamento delle materie prime, che mettono a rischio la marginalità e le consegne.
“A primavera lo avevamo visto e lo abbiamo comunicato alle istituzioni ma non vi è stata alcuna reazione” incalza l’ing. Nocivellil. “Questa difficoltà nella logistica ci preoccupa molto ed anche l’impennata dei prezzi dell’energia non ci rasserena, sebbene apprezziamo lo sforzo del governo, che comunque non basta”.
Sottolinea poi un tema a noi molto caro, la mancanza di personale specializzato. “Occorre affrontare le tematiche relative alla politica attiva per il lavoro, per far accedere le persone in modo più semplice e sereno alle disponibilità che oggi si presentano. Questo è fondamentale per aiutare la crescita. Occorre perciò mantenere un dialogo attivo tra enti ed imprese”.
Il tema dello sviluppo e riqualificazione delle competenze, lo rimarca in modo speciale – e non potrebbe essere altrimenti – perché si tratta di una necessità molto sentita dal nostro comparto.
Nel manifesto della meccanica per il 2022 indica come punti fondamentali:
- La Transizione ecologica,
- La Transizione digitale
- E l’attenzione alla “circolarità”
“Le transizioni rappresentano un enorme occasione per aumentare la competitività e l’internazionalizzazione delle imprese, sono addirittura da considerare la chiave per la creazione del nuovo sistema industriale italiano”.
Si tratta, indica, di definire al meglio gli obiettivi, che hanno carattere epocale: l’economia green, o sostenibile e circolare e la transizione digitale, e occorre farlo restando competitivi. “Ma questo paradigma green e digitale deve essere globale ed integrato. Il nostro manifesto si sviluppa con questa ottica”.
La trasformazione digitale e tecnologica, al di la dei nomi, indica che è stato un riferimento per le aziende negli ultimi anni, che ha permesso innovazione e aiuto di tipo finanziario. I risultati dimostrano che si può ottenere molto valorizzando le best practice. “Dobbiamo continuare su questo: confronto e condivisione con le imprese università e mondo ricerca”.
Ma qui solleva l’ascia della polemica, tutt’altro che sterile. Se si tratta di una priorità recuperare oltre un anno di gap, non si può avere dei decreti attuativi emessi dopo mesi, un lasso di tempo non accettabile. La velocità è infatti un punto importante, perer supportare il rimbalzo degli investimenti occorre dare continuità.
Anche la sostenibilità è un punto chiave: nel tema dei consumi energetici abbiamo molte eccellenze, siamo un popolo abituato a risparmiare, in virtù del fatto che non abbiamo risorse energetiche proprie, non abbiamo fonti nostre.
“Dunque, in tema di proposte, indichiamo la necessità di stabilizzare il piano transizione 4.0, per i processi produttivi, ma anche per accompagnare le PMI nell’investimento in tecnologie digitali, per progetti di ricerca e innovazione anche di filiera” conclude.
Non manca un forte richiamo al bisogno di rafforzare la sorveglianza del mercato: se i nostri prodotti hanno minori consumi e caratteristiche di sostenibilità e riciclabilità, va contrastato l’ingresso e la estromissione dal mercato di quelli scarsi, fornendo alle imprese, nei fatti, uno strumento di competitività.
“Sottolineo che la transizione green è un’opportunità incredibile. Questa richiede un’attenzione particolare e richiederà ingenti sforzi, ma dobbiamo inevitabilmente ridurre la nostra impronta di carbonio. A luglio l’Europa ha indicato le linee guida alle banche per la finanza green chiedendo di includere nelle valutazioni anche l’impatto ambientale delle attività. Ci sono già i green bond, quindi questi sforzi dovranno aiutare a ridurre l’impronta carbonica. Questo costituirà nuovi modelli di business”.
L’industria meccanica italiana ha in questo una grande possibilità, siamo maestri. E si concede un ricordo personale: “Quando ero ragazzo avevo un contatore da 1,5 kW a casa, e questo ci ha abituato a usare poca energia”.
Per sviluppare una economia a bassa intensità di carbone, la via dell’efficienza energetica è fondamentale, perché ci darà la possibilità di ottenere una maggiore velocità nel raggiungere l’obiettivo legato all’uso delle energie rinnovabili. Occorre però un quadro normativo organico per massimizzare i benefici attesi.
Di nuovo, proposte concrete.
Incentivare la riqualificazione energetica, far sì che per gli edifici ad uso abitativo la cessione del credito sia uno strumento strutturato, che valorizzi l’uso razionale dell’energia. Ma anche nella PA è fondamentale. In particolare edilizia scolastica… Sarebbe qui giusto e corretto.
Nocivelli indica che verrà promossa ulteriormente la decarbonizzazione della manifattura, utilizzando ad esempio l’idrogeno, in miscelazione con le fonti fossili e tutte le tecnologie per la riduzione dei gas climalteranti. Ma occorre semplificare le procedure. “Cerchiamo di fare in modo che misure come il superbonus siano preservate ed allungate, e fatte di regole semplici e ben definite, oltre che veloci!”
Circolarità… Nella meccanica questa parola assume un significato importante perché si riferisce all’impiego delle risorse per la manifattura. Le imprese possono innovare processi interni, filiera e progettare secondo le buone pratiche dell’ecodesign. Ma la maggior difficoltà è legata alla mancanza di capitali adeguati, di conoscenza e di elevati costi di implementazione.
Per esemplificare i temi della sostenibilità, green e circolarità, ha però posto una questione centrale: il lavoro e l’impresa al centro. “Vorremmo evitare il problema che si pose con la transizione dell’illuminotecnica con i LED…. Ha fatto chiudere le fabbriche di lampadine in EU per apire quelle di LED in Cina….”
Attenzione quindi a questo passaggio sfidante, che deve indurre e attrarre i clienti attenti alla sostenibilità. Inoltre c’è bisogno di supporto economico e di conoscenza in particolare per le PMI.
Occorre un supporto a tutte le attività nazionali nell’implementazione di queste politiche, così come ai progetti di filiera, per una maggior collaborazione tra le imprese.
Quindi, riassumendo il manifesto della Meccanica:
- Digitalizzazione: allungamento del piano Transizione 4.0 con decreti in tempi rapidi
- Sostenibilità e green: non si vada a detrimento della capacità dell’impresa europea.
- Circolarità: tanto aiuto sui bisogni di formazione e sostegno agli investimenti con progetti di filiera
Il presidente di ANIMA Nocivelli propone dunque una “Riflessione generale; sostenere questi sforzi per il governo deve essere un must per il 2022 e oltre e con le risorse del PNRR. Occorre un rilancio degli investimenti privati ma accompagnato da una vera politica industriale a sostegno del Paese. Occorre attenzione alla questione delle materie prime, con sostegno finanziario e noi ci dovremo impegnare per fare gruppo tra imprese. Se lavoreremo come un unico sistema sono certo che ci riusciremo”.
La Redazione