LE RACCOMANDAZIONI DELLA COMMISSIONE UE SUI REFRIGERANTI
La proposta di scenario dell'ultimo stakeholder meeting
28 giugno 2021
Al di là delle critiche ricevute da quasi tutte le associazioni di costruttori e installatori, non possiamo non tener conto delle raccomandazioni di cui allo scenario presentato dalla DG Clima della Commissione UE all'ultimo incontro degli stakeholder tenutosi a Bruxelles.
Come mostrato dai consulenti di OKO Research, nello scenario più "audace" della massima percentuale di sostituzione degli Fgas con refrigeranti aletrnativi, si hanno delle situazioni veramente aggressive. Analizziamo i settori più interessanti.
Nella refrigerazione commerciale si prevede, già al 2025, la presenza del 60% degli impianti a CO2, e di un 17,5% cadauno per impianti diretti ad HC/CO2 o HC/CO2 in cascata. Stante il processo in corso di costruzione di impianti a CO2 nella maggior parte dei casi, questo è forse l'unico scenario probabile....
Nella refrigerazione industriale, invece, si ha un mix variegato di soluzioni, che, al 2030, prevedono un 50% di impianti ad ammoniaca, ed un 50% a CO2. Tutto naturale.
Nel condizionamento commerciale e VRF, si prevede vita breve per l'R32 e per gli HFO sotto il 150 di GWP. Infatti, sin dal 2030 le proiezioni danno il 50% di sistemi a idrocarburi (HC) ed il 50% ad HC con secondario liquido. Un vero terremoto!
Anche i rooftop, più gradualmente (R32 25%, HFO 30% e HC al 45% al 2025; HFO 20% e HC al 80% al 2030), ma già nel 2040 saranno (!) ad HC al 100%.
Gli spli in pompa di calore, sono proiettati con un mix 10/90 di HFO/HC al 2025, 5/95 HFO/HC al 2030 e al 100% in HC già dal 2040. Si tratta di una delle ipotesi che ha maggiormente preoccupato gli stakeholder, stante la scarsa preparazione del mercato.
Sono state analizzate anche le possibili situazioni di altri settori complementari come i chiller a compressori alternativi e centrifughi, molto più articolate, e sul "mobile air conditioning", che è prevalentemente orientato (77%) sugli HFO e una parte a CO2.
Insomma, uno scenario che ha fatto rizzare i capelli un pò a tutti, ma che mostra la forte volontà della politica di spingere al massimo sull'acceleratore al fine di fronteggiare il riscaldamento globale.
Peccato che ciò non tenga conto di importanti questioni come:
- riduzione del fabbisogno;
- incremento della preparazione e specializzazione dei tecnici (per la riduzione delle emissioni)
- miglioramento/cambiamento delle tecnologie
Una situazione che ci porterà ad una revisione del regolamento 517/14 a breve, ma, anche, alla costruzione di una regolamentazione più aggressiva sul fronte delle necessità ambientali.
La Redazione