Alla ricerca di opportunita’ nei dati della BANCA DATI FGAS
Uno strumento non sufficientemente strutturato, ma utile per qualche analisi del settore HVACR in Italia. La Sicilia regina per potenziale, ma sono molte le differenze tra le aree geografiche
25 marzo 2022
I numeri resi pubblici da EcoCamere relativi alle comunicazioni degli interventi delle imprese certificate FGAS tra il 1 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2021 non dicono nulla al settore ed ai profani se non vengono letti con la lente di ingrandimento del numero di imprese che operano nel settore in Italia e delle differenze di estensione e di popolazione tra le regioni.
CSIM, oltre ad aver partecipato con il suo direttore alla formazione della Banca Dati stessa (in collaborazione con EcoCamere e ISPRA), e' oggi un importante fornitore di servizi per la comunicazione degli interventi FGAS e presiede la formazione specifica di settore con tutta l'autorevolezza del caso (per informazioni sui servizi collegati scrivete alla segreteria).
Dunque, col nostro punto di vista, in qualche modo, privilegiato, possiamo affermare che, ad una prima e superficiale occhiata, quei numeri consentono solo di identificare – in valore assoluto – dove si concentrano le apparecchiature censite (presenti o installate ex novo), non considerando quelle sulle quali, in quel periodo, non si e’ intervenuti, e quale regione possa essere, acriticamente, considerata virtuosa in relazione agli interventi effettuati per quelle tipologie di cui alla comunicazione.
Per un dettaglio relativamente ai numeri base di Ispra si puo' fare riferimento alla fonte di cui alla nota (1).
Peccato che, ad esempio, molte imprese non hanno affatto chiaro cosa si intenda come “manutenzione” e cosa “riparazione”, oppure che significato abbia il campo della Banca Dati chiamato “controllo delle perdite”. Ricordiamo anche che, in fase di presentazione dello strumento EcoCamere – non essendo un ente tecnico – alle domande sul tema rilanciava la palla in tribuna, sostenendo che i tecnici erano nelle aziende che avrebbero dovuto poi popolare la Banca Dati. E gia’ questo avrebbe potuto dare una diversa prospettiva a quegli stessi numeri. Ne parleremo in altro articolo.
Ora andiamo con ordine.
Si diceva che occorre guardare quei numeri valutando la distribuzione delle imprese in Italia. Ecco, noi, lo abbiamo fatto utilizzando i dati delle Camere di Commercio relativi alle imprese con i codici Ateco tipici del settore (28.25, 33.22 3 43.12).
La rappresentazione che ci danno questi dati mostra un totale di 81mila imprese circa in Italia, di cui, stando ai dati del registro Fgas, solo il 46% risulta regolarmente in attivita’ per la manipolazione dei refrigeranti fluorurati con relativa iscrizione al registro.
Stiamo quindi parlando di una situazione, in questo caso, che pone molte ombre sull’effettivo valore del complesso delle apparecchiature e degli interventi comunicati alla Banca Dati, e di conseguenza sul valore ambientale del dato.
Poiche’ pero’, in questa analisi, abbiamo inteso privilegiare l’aspetto generale (e inevitabilmente piu’ qualitativo, per i motivi anzidetti, che quantitativo) riconducibile a valutazioni di carattere economico, applicando i numeri di cui alle comunicazioni alla Banca Dati all’intera platea delle imprese del settore e non solo a quelle iscritte (obbligatoriamente) nel registro Fgas, si fa al limite un errore per difetto, considerando la crescente adesione al registro stesso (tra il 2019 ed il 2020 ci fu un incremento del 31% dettato proprio dall’attivazione della Banca Dati).
Con questa informazione abbiamo potuto rilevare che il numero di interventi comunicati mediamente per azienda ha un picco in Sicilia, dove ogni impresa ha comunicato 72,46 interventi, ed un minimo in Molise con circa 23.
Ma, al contrario, la densità di interventi per chilometro quadrato raggiunge il massimo in Lombardia, con 34, 41, e il minimo in Basilicata con 1,70.
Questi dati vanno guardati alla luce della rappresentatività numerica dei frigoristi nella regione e dell’estensione della stessa.
Analizzando solo i dati min/MAX suddetti, risulta che la Sicilia, n. 1 nelle comunicazioni per impresa, ha una densita’ di frigoristi per kmq di solamente 0,13, di poco al di sopra del Molise, 0,10 e comunque prossima al minimo della Basilicata, ferma a 0,07 frigoristi per kmq.
Cio’ significa che ogni azienda deve percorrere mediamente molti piu’ km per gestire il parco installato. Quest’ultimo, risulta pero’, molto apprezzabile (oltre 66 apparecchiature per imprese frigorista) in Sicilia, mentre, al contrario, e’ quasi la meta’ in Lombardia (34,40) e addirittura quasi un quarto quello del Molise, 16,99.
La lettura combinata di questi dati di concentrazione relativa, assegnandogli un valore indice da 1 a 5 per le prime tre posizioni e 0 per l’ultima, consente di stilare una sorta di classifica che sta ad indicare la regione piu’ interessante per sviluppare l’attivita’ di tecnico installatore e manutentore.
Ognuno dei parametri, infatti, contraddistingue una delle particolarita’ di “geo marketing” che dovrebbe essere valutata in fase di avviamento di un’impresa in questo settore. La sostenibilita’ economica (gli interventi medi per frigorista), il potenziale costo operativo (gli interventi per kmq), la concorrenza (frigoristi per kmq) e il parco installato disponibile.
Insomma, da questa valutazione si ottiene che la Sicilia ha sicuramente tutte le carte in regola per diventare una terra di opportunita’, in termini di sviluppo di mercato e di crescita professionale, ambito dove si potra’ fare la differenza, al maturare del mercato, con le competenze e le certificazioni specifiche di settore.
La stessa analisi compiuta per le cosiddette “aree Nielsen”, le macro aree normalmente utilizzate in fase di analisi dei consumi, mostrano, invece, una situazione diversa.
Molte imprese lavorano a livello macro regionale, ed anche questa analisi puo’ mostrare un interessante spaccato di opportunita’ e problemi, permettendo, a chi ne ha intenzione, di individuare le situazioni di “blue ocean”, cioe’ quegli spazi di mercato dove la competizione e’ meno agguerrita e dove e’ possibile far la differenza lavorando su uno degli assi strategici di sviluppo in questo momento a disposizione, come le tecnologie con i refrigeranti naturali, lo sviluppo di un mercato “tradizionale” (con i nuovi refrigeranti A1) o la ricerca di partner industriali per un piano di sviluppo.
Come dicevamo, qui la situazione e’, naturalmente, trattandosi di dati medi, piu’ sfumata, ma si afferma, e dobbiamo dire, con una certa sorpresa da parte dell’autore, l'area Nielsen 2, vale a dire la macro area Nord Est (Veneto – Friuli V. Giulia – Trentino A.A - Emilia R.), tallonata dall’area Nielsen 4 Sud e Sicilia (Campania – Calabria – Basilicata –Puglia – Sicilia ). Piuttosto distaccate le are Nielsen 1 (Nord Ovest: Piemonte – Valle d’Aosta – Liguria – Lombardia) e 3 (Centro: Toscana – Lazio – Marche – Abruzzo– Molise- Sardegna).
Per cio’ che concerne gli indici, risulta piuttosto interessante la conferma al Sud delle opportunita’ derivanti dall’indice di concorrenza (frigoristi per kmq) e del parco installato disponibile. Mentre l’area 2 del Nord Est mostra un elevato valore per la sostenibilita’ economica (interventi per kmq). Credo che qui si possa fare un commento di merito.
Tutto il nord Italia, aree 1 e 2, mostra un elevato valore per la densita’ degli interventi, nonostante un importante parco installato, e cio’ deriva sicuramente da una maggiore attenzione da parte dei clienti finali, i cosiddetti operatori, alle tematiche ambientali dell’Fgas e una predisposizione in questo senso da parte dei tecnici frigoristi. Questo determina la suddetta opportunita’.
Questo dato e’ particolarmente significativo analizzando il valore del “controllo perdite”, una attivita’ normalmente accettata e prescritta dal cliente a prescindere dalla rottura dell’apparecchiatura. Nelle aree Nielesen 1 e 2 sono del 138% maggiori (in media) di quelli in area 4, e del 49% piu’ alti di quelli in area 3!
Insomma, una analisi che porta a valutare alcune aree o regioni con interesse per chi deve guardare ad uno sviluppo di mercato sia in termini di apparecchiature (come i costruttori) che in termini di service, da un punto di vista del tecnico manutentore ed installatore che dell'assistenza dei costruttori.
A breve altre analisi piu' tecniche e ambientali.
Richiedete il servizio Comunicazione Inetrventi Banca Dati alla mail info @ csimservizi.it o telefonate in sede.
La Redazione
Note:
1. Dati EcoCamere
2. Dati Nielsen
3. Osservazioni ISPRA